PRINCIPI DI CURA E DISCEPOLATO
Credo fortemente nel mentorato perché, anche se il termine letterale non è presente nella Bibbia, l'idea che esso esprime si trova in tutta la Bibbia. Le relazioni di mentorato infatti sono sempre presenti nelle relazioni bibliche più significative. Alcuni esempi sono le relazioni di Mosè con Giosuè, di Elia con Eliseo, di Paolo con Timoteo, di Gesù con i suoi discepoli.
Credo pertanto che usare il termine mentorato sia il modo migliore per definire il rapporto di discepolato. Con la parola "mentorato" noi definiamo il rapporto fra mentore e discepolo, intendendo con ciò una relazione il cui scopo non è fare discepoli che assomiglino a noi, ma discepoli che assomiglino a Gesù. Come dice l’apostolo Paolo: "Siate i miei imitatori come io sono di Cristo". Paolo usa anche l'espressione "figli nella fede", la quale indica le persone che seguiamo sin dall’inizio della loro conversione fino a che a loro volta saranno in grado di aiutare altri nella crescita spirituale e allora saranno un aiuto per il mentore, come un figlio che da adulto aiuta il genitore e ha con lui un rapporto più maturo.
Non sto affermando che il discepolato è un rapporto genitoriale, ma nell’ottica dell’apostolo Paolo è un buon parallelismo. In questo manuale si trovano alcune linee guide sulle tematiche più comuni da affrontare nel discepolato e soprattutto tanti spunti di riflessione che sono frutto di esperienza costruita sugli errori fatti e sulle vittorie ottenute nel corso della pratica dell’arte di ubbidire al grande mandato, espresso in Matteo 28:19-20: "Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutte quante le cose che vi ho comandate. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell'età presente». Una lettura preziosa che può arricchire in modo significativo il proprio bagaglio.
PAST.ROSELEN BOERNER FACCIO E TEAM APOSTOLICO